MIGLIORI NOVELLE, LE
- Titolo: MIGLIORI NOVELLE, LE
- Codice EAN 13: 9788818033205
- Autore: Pirandello Luigi
- Editore: Rusconi editore
- Collana: Grande biblioteca rusconi
- N° Pagine: 496
- Dimensioni (cm): 13,30 x 19,70
- Peso (kg): 0,43
- Rilegatura: Brossura con alette
- Argomento: Narrativa italiana
- Cedola: 01/2019
Contenuto
In Pirandello la novella è, al pari del teatro, una
forma atta ad esprimere la natura e le problematiche
di una visione, in senso lato, tragica della realtà,
ma al contempo venata d’ironia. Egli, assimilando
e oltrepassando la lezione di rigore, oggettività,
impersonalità lucida e feroce impartitagli dal Verismo
di Capuana e Verga, introduce nel genere novellistico
le note stridenti e dolorose dell’angoscia che
attanaglia l’uomo del suo tempo. Questi viene posto
impietosamente di fronte a uno specchio che mostra, allo
stesso e agli altri, le sue finzioni, le sue ipocrisie e i suoi
inganni. La perenne attualità e il profondo umanesimo
dello scrittore siciliano portano il lettore ad affrontare il
problema essenziale dell’esistenza nella sua gratuità e
insensatezza.
Nato ad Agrigento in un contesto borghese, Luigi
Pirandello studia filologia presso le Università di Palermo,
Roma e Bonn, ove si laurea. Docente presso l’Istituto
Superiore di Magistero a Roma, pubblica, nonostante i
molti e gravi problemi familiari, poesie, saggi, romanzi e
novelle e, dal decennio 1910-20, comincia ad affermarsi
come autore teatrale (Pensaci, Giacomino!, Così è se
vi pare, Il piacere dell’onestà), per giungere infine allo
straordinario consenso ottenuto con Sei personaggi
in cerca d’autore (1921). Insignito del Nobel per la
letteratura nel 1934, Pirandello coglie e rappresenta
in maniera esemplare la crisi d’identità dell’uomo
contemporaneo, la relatività di ogni suo pensiero e di
ogni sua azione. I romanzi Il fu Mattia Pascal e Uno,
nessuno e centomila costituiscono senz’altro momenti
d’importanza cruciale nella sua complessa parabola
creativa ed esistenziale.
forma atta ad esprimere la natura e le problematiche
di una visione, in senso lato, tragica della realtà,
ma al contempo venata d’ironia. Egli, assimilando
e oltrepassando la lezione di rigore, oggettività,
impersonalità lucida e feroce impartitagli dal Verismo
di Capuana e Verga, introduce nel genere novellistico
le note stridenti e dolorose dell’angoscia che
attanaglia l’uomo del suo tempo. Questi viene posto
impietosamente di fronte a uno specchio che mostra, allo
stesso e agli altri, le sue finzioni, le sue ipocrisie e i suoi
inganni. La perenne attualità e il profondo umanesimo
dello scrittore siciliano portano il lettore ad affrontare il
problema essenziale dell’esistenza nella sua gratuità e
insensatezza.
Nato ad Agrigento in un contesto borghese, Luigi
Pirandello studia filologia presso le Università di Palermo,
Roma e Bonn, ove si laurea. Docente presso l’Istituto
Superiore di Magistero a Roma, pubblica, nonostante i
molti e gravi problemi familiari, poesie, saggi, romanzi e
novelle e, dal decennio 1910-20, comincia ad affermarsi
come autore teatrale (Pensaci, Giacomino!, Così è se
vi pare, Il piacere dell’onestà), per giungere infine allo
straordinario consenso ottenuto con Sei personaggi
in cerca d’autore (1921). Insignito del Nobel per la
letteratura nel 1934, Pirandello coglie e rappresenta
in maniera esemplare la crisi d’identità dell’uomo
contemporaneo, la relatività di ogni suo pensiero e di
ogni sua azione. I romanzi Il fu Mattia Pascal e Uno,
nessuno e centomila costituiscono senz’altro momenti
d’importanza cruciale nella sua complessa parabola
creativa ed esistenziale.