LIBRO DEI PRODIGI, IL - TESTO LATINO A FRONTE
LIBRO DEI PRODIGI, IL - TESTO LATINO A FRONTE

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  • Titolo: LIBRO DEI PRODIGI, IL - TESTO LATINO A FRONTE
  • Codice EAN 13: 9788818031638
  • Autore: Ossequente Giulio
  • Editore: Rusconi editore
  • Collana: Classici greci e latini
  • N° Pagine: 192
  • Dimensioni (cm): 13,30 x 19,70
  • Peso (kg): 0,24
  • Rilegatura: Brossura con alette
  • Argomento: Classici
  • Cedola: 02/2024


Contenuto
I motivi di interesse del Libro dei Prodigi sono
molteplici: perché esso ci offre un’esposizione
ampia (dal 190 a.C. all’11 a.C.) delle credenze religiose del popolo romano nei prodigi;
per l’enigma legato a un autore di cui non si
hanno praticamente notizie e che provocò le
interpretazioni più varie da parte dei filologi
sia per quanto concerne la sua collocazione
storica sia per quanto riguarda la sua posizione religiosa; per la vicenda non meno controversa del Libro dal momento in cui fu scritto
a quello in cui fu letto molti secoli più tardi
dall’erudito Licostene nel ’500. Ma c’è di più,
perché in tempi più recenti l’operetta è stata
segnalata come appartenente al genere fantascientifico in quanto Ossequente parlando
di oggetti non identificati o di armi e scudi
celesti farebbe riferimento a dischi volanti e
UFO determinando l’inserimento di questo
testo nella Biblioteca dei Misteri, una collana
di scienze occulte.

E’ molto poco ciò che di Giulio Ossequente si può affermare con certezza: a partire dal nome, che potrebbe essere
un nome parlante, uno pseudonimo sotto il quale ha potuto celarsi un autore pagano in epoca cristiana. Nel quarto
secolo dopo Cristo la presenza di intellettuali pagani era un elemento ancora degno di considerazione nel quadro del
dominante cristianesimo: sebbene Ossequente non faccia mai nessuna dichiarazione espressa di fede, non è del tutto
azzardato pensare al suo Liber come a un testo anticristiano, a una difesa consapevole se non polemica dell’intervento
degli dei pagani nei momenti più gloriosi della storia di Roma. L’aver riportato con fedeltà gli avvenimenti presenti negli
annali di Tito Livio, difensore della grandezza di Roma e delle sue tradizioni, non dimostra infatti solo la rettitudine
morale e professionale di questo ignoto epitomatore: il Liber prodigiorum trasmette i sentimenti di un tradizionalista
devoto alla religione atavica di Roma e attento a registrare puntualmente il legame esistente tra l’umano e il divino
attraverso una lunga serie di episodi storici in cui l’espiazione religiosa dei prodigia riesce a placare gli dei e a impedire
le disgrazie.