POESIE (MALLARMÈ) - TESTO FRANCESE A FRONTE
- Titolo: POESIE (MALLARMÈ) - TESTO FRANCESE A FRONTE
- Codice EAN 13: 9788818034707
- Autore: Mallarmé Stéphane
- Editore: Rusconi editore
- Collana: Classici della poesia
- N° Pagine: 336
- Dimensioni (cm): 13,30 x 19,70
- Peso (kg): 0,34
- Rilegatura: Brossura con alette
- Argomento: Poesia
- Cedola: 01/2020
Contenuto
Alla base della poesia di Stéphane Mallarmé, è fatto noto e
quasi aneddotico, si trova il Nulla. Ci si può chiedere se per
il poeta questa posizione corrisponda a un atto fondativo,
ideologico, o se si tratti di un nichilismo di facciata, che
accompagna a latere il rifiuto politico della realtà, svalutata
come suscettibile di trasformazioni e di progresso nel tardo
Romanticismo. In tal caso, dunque, il Nulla corrisponde a
una mistica “negativa”, allo scivolare verso un’oscurità finale dove cose ed eventi, così come appaiono, si votano
all’annientamento, a svanire in una notte senza Dio che
costringe a confrontarsi con i pensieri più profondi che ci
abitano, con il sostrato ultimo della nostra fragilità. La poesia diventa per l’autore francese una simulazione della
realtà che si propone di negare la realtà, a cui peraltro
Mallarmé, in molte occasioni, non esita ad attingere con
entusiasmo e fiducia.
Nel 1862 Stéphane Mallarmé (vero nome Étienne Mallarmé, Parigi, 1842- Valvins, 1898) pubblica alcuni componimenti su importanti riviste letterarie. Oltre al saggio su
le Poésies parisiennes di des Essarts, apparso a gennaio,
in febbraio vede la luce sulla rivista «Le Papillon» Placet
Futile, la prima poesia pubblicata dall’autore; a marzo, su
«L’artiste», appaiono Le Guignon e Le Sonneur; in settembre, sulla stessa rivista, compare un articolo dai toni
veementi: Hérésie artistique. L’art pour tous. Sono questi
gli anni nei quali il giovane poeta stringe amicizia con
Eugène Lefébure e Henri Cazalis, personaggi che lo accompagneranno per il resto della vita. Egli scrive nel 1864
alcuni dei suoi testi poetici più noti: L’azur, Angoisse e Les
Fleurs. Nel 1887, a ottobre, esce la prima raccolta delle
Poésies. Nel 1895 è eletto Prince des Poètes, succedendo
a Verlaine. Mentre lavora alla seconda edizione ampliata
delle Poésies, la morte lo coglie il 9 settembre del 1898.
quasi aneddotico, si trova il Nulla. Ci si può chiedere se per
il poeta questa posizione corrisponda a un atto fondativo,
ideologico, o se si tratti di un nichilismo di facciata, che
accompagna a latere il rifiuto politico della realtà, svalutata
come suscettibile di trasformazioni e di progresso nel tardo
Romanticismo. In tal caso, dunque, il Nulla corrisponde a
una mistica “negativa”, allo scivolare verso un’oscurità finale dove cose ed eventi, così come appaiono, si votano
all’annientamento, a svanire in una notte senza Dio che
costringe a confrontarsi con i pensieri più profondi che ci
abitano, con il sostrato ultimo della nostra fragilità. La poesia diventa per l’autore francese una simulazione della
realtà che si propone di negare la realtà, a cui peraltro
Mallarmé, in molte occasioni, non esita ad attingere con
entusiasmo e fiducia.
Nel 1862 Stéphane Mallarmé (vero nome Étienne Mallarmé, Parigi, 1842- Valvins, 1898) pubblica alcuni componimenti su importanti riviste letterarie. Oltre al saggio su
le Poésies parisiennes di des Essarts, apparso a gennaio,
in febbraio vede la luce sulla rivista «Le Papillon» Placet
Futile, la prima poesia pubblicata dall’autore; a marzo, su
«L’artiste», appaiono Le Guignon e Le Sonneur; in settembre, sulla stessa rivista, compare un articolo dai toni
veementi: Hérésie artistique. L’art pour tous. Sono questi
gli anni nei quali il giovane poeta stringe amicizia con
Eugène Lefébure e Henri Cazalis, personaggi che lo accompagneranno per il resto della vita. Egli scrive nel 1864
alcuni dei suoi testi poetici più noti: L’azur, Angoisse e Les
Fleurs. Nel 1887, a ottobre, esce la prima raccolta delle
Poésies. Nel 1895 è eletto Prince des Poètes, succedendo
a Verlaine. Mentre lavora alla seconda edizione ampliata
delle Poésies, la morte lo coglie il 9 settembre del 1898.