FATTORIA DEGLI ANIMALI,LA
- Titolo: FATTORIA DEGLI ANIMALI,LA
- Codice EAN 13: 9788818035483
- Autore: Orwell George
- Editore: Rusconi editore
- Collana: Grande biblioteca rusconi
- N° Pagine: 128
- Dimensioni (cm): 13,30 x 19,70
- Peso (kg): 0,17
- Rilegatura: Brossura con alette
- Argomento: Narrativa straniera
- Cedola: 02/2020
Contenuto
Con La Fattoria degli Animali Orwell intendeva mostrare il
“tradimento della rivoluzione” bolscevica, il suo trasformarsi dapprima in una dittatura e poi in un regime totalitario
tale da annichilire ogni libertà individuale. A tal fine, scelse
la forma della favola, con animali parlanti e pensanti che
vivono assieme agli esseri umani. La favola ha in sé un’universalità e un valore morale che danno alla rivoluzione
russa una valenza più generale, un’applicabilità ad altre
rivoluzioni, inserendola nel discorso del pessimismo sulla
possibilità di costruire un’autentica e duratura democrazia.
George Orwell non voleva che, dopo la sua morte, la sua
vita venisse ricordata in una biografia e tale desiderio potrebbe apparire in totale contrasto con il fatto che la sua
produzione letteraria si presenta, soprattutto all’inizio,
come un resoconto fedele di fatti ed esperienze inequivocabilmente autobiografici. Si percepisce, quindi, un desiderio di esporsi in netta contraddizione rispetto alla sua
volontà di non rivelarsi, testimoniata anche dal fatto che
per firmare le sue opere l’autore adottò uno pseudonimo.
In età più matura lo scrittore mostra al mondo la sua
visione profonda dell’epoca in cui stava vivendo; il suo
coraggio e la sua onestà intellettuale hanno intensificato
la percezione del carattere di denuncia che si respira dai
suoi scritti e proprio per questo incontra serie difficoltà a
essere pubblicato. Guadagnatasi quindi la fama di autore
scomodo, Orwell viene ricordato per i suoi saggi e soprattutto per 1984, ma vanno anche menzionati: La fattoria
degli animali, Fiorirà l’aspidistra e La figlia del reverendo.
“tradimento della rivoluzione” bolscevica, il suo trasformarsi dapprima in una dittatura e poi in un regime totalitario
tale da annichilire ogni libertà individuale. A tal fine, scelse
la forma della favola, con animali parlanti e pensanti che
vivono assieme agli esseri umani. La favola ha in sé un’universalità e un valore morale che danno alla rivoluzione
russa una valenza più generale, un’applicabilità ad altre
rivoluzioni, inserendola nel discorso del pessimismo sulla
possibilità di costruire un’autentica e duratura democrazia.
George Orwell non voleva che, dopo la sua morte, la sua
vita venisse ricordata in una biografia e tale desiderio potrebbe apparire in totale contrasto con il fatto che la sua
produzione letteraria si presenta, soprattutto all’inizio,
come un resoconto fedele di fatti ed esperienze inequivocabilmente autobiografici. Si percepisce, quindi, un desiderio di esporsi in netta contraddizione rispetto alla sua
volontà di non rivelarsi, testimoniata anche dal fatto che
per firmare le sue opere l’autore adottò uno pseudonimo.
In età più matura lo scrittore mostra al mondo la sua
visione profonda dell’epoca in cui stava vivendo; il suo
coraggio e la sua onestà intellettuale hanno intensificato
la percezione del carattere di denuncia che si respira dai
suoi scritti e proprio per questo incontra serie difficoltà a
essere pubblicato. Guadagnatasi quindi la fama di autore
scomodo, Orwell viene ricordato per i suoi saggi e soprattutto per 1984, ma vanno anche menzionati: La fattoria
degli animali, Fiorirà l’aspidistra e La figlia del reverendo.