GERMANIA-TESTO LATINO A FRONTE
- Titolo: GERMANIA-TESTO LATINO A FRONTE
- Codice EAN 13: 9788818036336
- Autore: Tacito Publio Cornelio
- Editore: Rusconi editore
- Collana: Classici greci e latini
- N° Pagine: 384
- Dimensioni (cm): 13,30 x 19,70
- Peso (kg): 0,34
- Rilegatura: Brossura con alette
- Argomento: Classici
- Cedola: 03/2024
Contenuto
Nella Germania, tra le poche opere etnografiche superstiti
dell’antichità, composta probabilmente all’inizio del II sec.
d.C., Tacito delinea a tutto tondo il ritratto degli antichi
Germani: forti, coraggiosi, saldi moralmente, ma, nonostante questo, ancora barbari e lontani dalla civiltà romana. Questo scritto offre al suo autore anche l’opportunità
per condannare la dilagante corruzione dei Romani e per
far conoscere le istituzioni dei Germani che, a partire dal
Medioevo, avranno un ruolo notevole nel quadro politico
europeo. Il frequente confronto, più spesso lo scontro, tra
mondo germanico e mondo latino nel corso dell’età moderna, a partire dalla riforma protestante fino al Novecento,
farà della Germania uno dei testi classici più letti e discussi,
anche se di frequente deformata da interpretazioni faziose,
ideologiche e, come al tempo del nazismo, criminali.
È stato uno dei massimi storici della letteratura latina, il
più rilevante dell’età imperiale. Oltre che della Germania,
opera etnografica incentrata sui costumi delle tribù germaniche (messi a confronto con quelli romani), è autore
dell’Agricola, dedicato alla biografia del suocero, del Dialogus de oratoribus, dove si analizzano le cause della decadenza dell’oratoria romana, e delle raccolte monumentali
degli Annales e delle Historiae, incentrate rispettivamente
sulla dinastia giulio-claudia e su quella flavia. Tacito trae
spunto dalla situazione politica contemporanea, nel delicato passaggio successivo al dispotismo di Domiziano, per
riflettere sul contrasto tra la libertas della classe senatoria,
cui lo storico apparteneva, e la sempre più invasiva presenza dell’autocrazia imperiale, oltre che sui meccanismi,
anche quelli psicologici e criminali, che influenzano la gestione del potere.
dell’antichità, composta probabilmente all’inizio del II sec.
d.C., Tacito delinea a tutto tondo il ritratto degli antichi
Germani: forti, coraggiosi, saldi moralmente, ma, nonostante questo, ancora barbari e lontani dalla civiltà romana. Questo scritto offre al suo autore anche l’opportunità
per condannare la dilagante corruzione dei Romani e per
far conoscere le istituzioni dei Germani che, a partire dal
Medioevo, avranno un ruolo notevole nel quadro politico
europeo. Il frequente confronto, più spesso lo scontro, tra
mondo germanico e mondo latino nel corso dell’età moderna, a partire dalla riforma protestante fino al Novecento,
farà della Germania uno dei testi classici più letti e discussi,
anche se di frequente deformata da interpretazioni faziose,
ideologiche e, come al tempo del nazismo, criminali.
È stato uno dei massimi storici della letteratura latina, il
più rilevante dell’età imperiale. Oltre che della Germania,
opera etnografica incentrata sui costumi delle tribù germaniche (messi a confronto con quelli romani), è autore
dell’Agricola, dedicato alla biografia del suocero, del Dialogus de oratoribus, dove si analizzano le cause della decadenza dell’oratoria romana, e delle raccolte monumentali
degli Annales e delle Historiae, incentrate rispettivamente
sulla dinastia giulio-claudia e su quella flavia. Tacito trae
spunto dalla situazione politica contemporanea, nel delicato passaggio successivo al dispotismo di Domiziano, per
riflettere sul contrasto tra la libertas della classe senatoria,
cui lo storico apparteneva, e la sempre più invasiva presenza dell’autocrazia imperiale, oltre che sui meccanismi,
anche quelli psicologici e criminali, che influenzano la gestione del potere.