STORIA DI UN DELITTO
- Titolo: STORIA DI UN DELITTO
- Codice EAN 13: 9788854981195
- Autore: Hugo Victor
- Editore: Theoria
- Collana: Futuro anteriore
- Dimensioni (cm): 13,30 x 19,70
- Rilegatura: Brossura con alette
- Argomento: Narrativa straniera
- Cedola: 03/2020
Contenuto
Storia di un delitto, opera scritta da Victor Hugo nel 1877, è un’aspra e violenta requisitoria al colpo di Stato organizzato da Luigi Napoleone contro la libertà repubblicana nel dicembre 1851. L’autore scende nell’agone politico per contrastare le mire dittatoriali e reazionarie impersonate dal maresciallo MacMahon. Scrivendo nei primi giorni dell’esilio, Victor Hugo rievoca con tutta l’abilità della sua penna le quattro giornate che videro il Principe Presidente instaurarsi con pieni poteri, gli arresti dei patrioti, i combattimenti sulle barricate. A distanza di centocinquant’anni quest’opera conserva tutta la sua attualità e la sua forza polemica delineando magistralmente il comportamento della borghesia reazionaria. Victor Hugo, con queste pagine, è il cronista di un evento di cui Zola sarà lo storico e l’interprete più profondo.
Victor Hugo (Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi,
22 maggio 1885) fu figlio di un generale napoleonico
e conte dell’impero, il quale gli trasmise il gusto per
la storia e la tecnica militare, oltre che un’immensa
devozione per la grandezza della Francia. La madre,
figlia di un armatore di Nantes, gli instillò l’interesse
per la vita degli uomini di mare. D’ingegno precocissimo, neppure ventenne raggiunse il successo con
opere di ispirazione controrivoluzionaria. Indiscusso
caposcuola del Romanticismo, di cui decretò il definitivo successo con Hernani (1830), accanto a drammi,
poemi e pagine autobiografiche pubblicate postume,
scrisse numerose opere d’impegno politico, tra cui
Storia di un crimine e I castighi. La sua fama è però legata soprattutto ai romanzi, tra cui rimangono immortali Notre-Dame de Paris (1831), I miserabili (1862), I
lavoratori del mare (1869) e Il Novantatré (1873).
Victor Hugo (Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi,
22 maggio 1885) fu figlio di un generale napoleonico
e conte dell’impero, il quale gli trasmise il gusto per
la storia e la tecnica militare, oltre che un’immensa
devozione per la grandezza della Francia. La madre,
figlia di un armatore di Nantes, gli instillò l’interesse
per la vita degli uomini di mare. D’ingegno precocissimo, neppure ventenne raggiunse il successo con
opere di ispirazione controrivoluzionaria. Indiscusso
caposcuola del Romanticismo, di cui decretò il definitivo successo con Hernani (1830), accanto a drammi,
poemi e pagine autobiografiche pubblicate postume,
scrisse numerose opere d’impegno politico, tra cui
Storia di un crimine e I castighi. La sua fama è però legata soprattutto ai romanzi, tra cui rimangono immortali Notre-Dame de Paris (1831), I miserabili (1862), I
lavoratori del mare (1869) e Il Novantatré (1873).