REPUBBLICA, LA (ED.INT.)
- Titolo: REPUBBLICA, LA (ED.INT.)
- Codice EAN 13: 9788854983496
- Autore: Platone
- Editore: Theoria
- Collana: Filosofia classica
- N° Pagine: 386
- Dimensioni (cm): 13,30 x 19,70
- Rilegatura: Brossura con alette
- Argomento: Narrativa straniera
- Cedola: 06/2023
Contenuto
La Repubblica di Platone è l’opera in cui affiorano maggiormente tutte le tematiche più pregnanti del pensiero del filosofo greco del IV sec. a.C. Il dialogo è ambientato ad Atene a casa di Polemarco, amico di Socrate. In questo contesto il filosofo, insieme a Glaucone, ad Adimanto a Nicerato e ad alcuni altri personaggi, aprono una fervida discussione a proposito della giustizia e della forma di governo più adatta per amministrarla e farla progredire. Dopo aver ragionato a lungo sui vari e complessi aspetti della gestione di uno Stato, la discussione approda a una conclusione: la migliore forma di governo è la repubblica e i migliori amministratori, o “custodi”, non possono che essere i filosofi, i quali sono gli unici cittadini a conoscere la verità ideale e per cui sono superiori a tutti. In costante tensione spirituale e intellettuale, Platone sa come pochi altri richiamare a quella coscienza di sé e infondere quel severo entusiasmo che devono governare una vita conforme alla “vera filosofia”.
Platone (428/427 a.C. - 348/347 a.C.) nacque ad Atene da un’influente famiglia che vantava fra i propri antenati Codro, antico re di Atene, e Solone. Allevato fra ginnastica, musica e conviti, pare si dedicasse alla poesia prima di incontrare Socrate, dal quale rimase così colpito da abbandonare per sempre tale attività. Dopo la morte di Socrate la sua vita fu come attratta da due poli, quello filosofico (fondò nel 387 la sua scuola, l’Accademia, che annoverò fra i propri studenti Aristotele) e quello politico (si recò per ben tre volte, e con gravi rischi, a Siracusa, prima presso il tiranno Dionigi il Vecchio, poi presso Dionigi il Giovane, coltivando la speranza, costantemente frustrata, di attuare una
riforma ispirata al proprio ideale filosofico-politico). Della sua opera rimangono i cosiddetti Dialoghi socratici e opere in più libri come la Repubblica e le Leggi.
Platone (428/427 a.C. - 348/347 a.C.) nacque ad Atene da un’influente famiglia che vantava fra i propri antenati Codro, antico re di Atene, e Solone. Allevato fra ginnastica, musica e conviti, pare si dedicasse alla poesia prima di incontrare Socrate, dal quale rimase così colpito da abbandonare per sempre tale attività. Dopo la morte di Socrate la sua vita fu come attratta da due poli, quello filosofico (fondò nel 387 la sua scuola, l’Accademia, che annoverò fra i propri studenti Aristotele) e quello politico (si recò per ben tre volte, e con gravi rischi, a Siracusa, prima presso il tiranno Dionigi il Vecchio, poi presso Dionigi il Giovane, coltivando la speranza, costantemente frustrata, di attuare una
riforma ispirata al proprio ideale filosofico-politico). Della sua opera rimangono i cosiddetti Dialoghi socratici e opere in più libri come la Repubblica e le Leggi.