SACRIFICI UMANI E OMICIDI RITUALI NELL'ANTICHITÀ
- Titolo: SACRIFICI UMANI E OMICIDI RITUALI NELL'ANTICHITÀ
- Codice EAN 13: 9788864101262
- Autore: Manzini Vincenzo
- Editore: Gherardo casini editore
- Collana: Esoterismo e magia
- N° Pagine: 224
- Dimensioni (cm): 14,00 x 20,70
- Rilegatura: Brossura con alette
- Argomento: Esoterismo/new age
- Cedola: 06/2022
Contenuto
L’opera in cui il grande giurista ripone il suo studio sugli omicidi rituali e i sacrifici umani nelle varie epoche e nelle varie culture di tutti i continenti. Particolare rilievo assume la parte dedicata alla leggenda della “Pasqua di sangue” e degli omicidi rituali che sarebbero stati perpetrati dagli ebrei.
Vincenzo Manzini (Udine, 20 agosto 1872-Venezia, 16 aprile 1957) è stato un giurista, avvocato e accademico italiano. Allievo di Enrico Ferri, è stato avvocato e professore universitario di Diritto e Procedura penale nelle Università di Ferrara, Sassari, Siena, Università di Napoli, Torino, Pavia, Padova, Roma e Padova. Manzini fu una figura di primo piano della scienza criminalista italiana e fornì, con la sua ampia produzione scientifica, un contributo decisivo al consolidamento di quell’indirizzo tecnico-giuridico proposto quale superamento della dicotomia ottocentesca delle scuole “classica” e “positiva”.
Tra il 1928 e il 1930 si occupò della redazione del Codice penale (tuttora in gran parte vigente) e del Codice di procedura penale (riformato nel 1955 e integralmente sostituito dalla riforma del 1988). Tra le sue opere di maggiore rilievo il Trattato di diritto penale italiano e il Trattato di diritto processuale penale italiano.
Vincenzo Manzini (Udine, 20 agosto 1872-Venezia, 16 aprile 1957) è stato un giurista, avvocato e accademico italiano. Allievo di Enrico Ferri, è stato avvocato e professore universitario di Diritto e Procedura penale nelle Università di Ferrara, Sassari, Siena, Università di Napoli, Torino, Pavia, Padova, Roma e Padova. Manzini fu una figura di primo piano della scienza criminalista italiana e fornì, con la sua ampia produzione scientifica, un contributo decisivo al consolidamento di quell’indirizzo tecnico-giuridico proposto quale superamento della dicotomia ottocentesca delle scuole “classica” e “positiva”.
Tra il 1928 e il 1930 si occupò della redazione del Codice penale (tuttora in gran parte vigente) e del Codice di procedura penale (riformato nel 1955 e integralmente sostituito dalla riforma del 1988). Tra le sue opere di maggiore rilievo il Trattato di diritto penale italiano e il Trattato di diritto processuale penale italiano.